Finalità di questo Blog

Lo scopo di questo Blog "150° Unità d'Italia" è quello di raccogliere tutte le informazioni relative all'evento, e denunciare il tentativo di strumentalizzare la Storia ai fini anti italiani, così come denunciare l'impegno Istituzionale nel far passare questo importante traguardo il più inosservato possibile.

giovedì 27 agosto 2009

Seconda linea di Pensiero anti-italiana

Uso politico della Storia
Seconda Linea di pensiero anti-italiana
Il peccato di origine dell'Unità : il Risorgimento

Questa, è più recente, vede la sua nascita dopo la metà degli anni ’80. E’ un’offensiva che viene da lontano. E’ più “particolare”, sottile e subdola (di matrice secessionista e risponde a necessità esterne alla stessa Italia) indica in Casa Savoia e in come nacque l’Italia le cause dei suoi stessi mali.

Si usa cioè una parte ben circoscritta della storia (il Risorgimento) per dimostrare che l’Italia fatta male, resta un esperimento fallito, da abrogare quanto prima sull’esempio Cecoslovacco.

Abbiamo Ministri del Governo, attuale e passato (vedi Castelli o Calderoli) che hanno contestato l’operato di Garibaldi apertamente in Televisione.
Si vedono Deputati ed importanti Governatori regionali che denunciano il Risorgimento quale male assoluto d’Italia, vedi Galan in Veneto e Lombardo in Sicilia. Questi, ha stilato pure una classifica di personaggi negativi (a suo dire per la Sicilia stessa…) Garibaldi in testa, Cavour, Vittorio Emanuele II, ma molti altri anche siciliani meridionali pro-risorgimento, quali Giustino Fortunato Storico o Francesco Crispi presidente del Consiglio, Leonardo Sciascia o Luigi Pirandello scrittori.

Nel ricco nord est o al sud, c’è chi ha afferma addirittura (senza pericolo d’essere contraddetto da nessuno) che l’Italiano come lingua, è stata imposta in sostituzione delle altre locali - Altra falsità. Vi sono i documenti che “certificano” il contrario. Vedere documento sulle Origini della lingua italiana

Nel contempo ( ridicolo ma vero ) c’è chi ama denigrare Casa Savoia perché - dicono - non è una famiglia italiana e non sapevano parlare l’Italiano. Anche questo è falso e si può - avendo voglia - ristabilire la verità consultando documenti reperibili ovunque. Proponiamo un estratto su Emanuele Filiberto e Casa Savoia

Ormai la parola d’ordine istituzionale e mediatica sembra essere “sparare sul Risorgimento” come se si trattasse di una faccenda sporca, vergognosa, una guerra di conquista, anzi peggio, una guerra coloniale scatenata dal Piemonte Sabaudo, guidato da una dinastia di biechi conquistatori e rozzi militaristi !
Questa tesi ormai, è un bombardamento continuo. Riporto alcuni esempi… Vedi intervista a Luca Zingaretti recentissima, oppure le dichiarazioni di Ministro Sacconi del giugno di quest’anno. Anche il bell’articolo di Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera riporta il "messaggio" !

I ritornelli delle varie forze secessioniste e/o sfasciste insistono soprattutto sul fatto che il Piemonte piegò il risorgimento che si stava diffondendo in forma Federale, alla forma Unitaria ed accentratrice per non perdere l’egemonia…

Qui occorre essere chiari, le intenzioni sono una cosa, lo svolgersi degli eventi in corso d’opera sono un’altra, ed occorre contestualizzare gli avvenimenti all’epoca ed alle occasioni per avere un’idea chiara dell’argomento.
Chi ignora i documenti sulle intenzioni e punta il dito unicamente su una parte degli operati del Piemonte e di Casa Savoia, lo fa esclusivamente per tornaconto politico attuale.
Le origini dell’Unione Italiana e su come fare l'italia esulano da Casa Savoia, e comprendono tutte le possibilità, sia Federale che Unitaria.

Il Risorgimento, nonostante il Mazzini, prese avvio proprio come progetto Federalista - Neo Guelfo

Si giunse alla formula poi intrapresa perché l’unica possibile ed attuabile.
Si ricorda che Carlo Alberto ancora nel 1849 sperava in una Italia Unita nello sforzo comune di tutti i Principi. (quindi Federale), vedasi il Discorso della Corona del marzo 1849

L’ultimo tentativo, è ben testimoniato poi dalla lettera di Vittorio Emanuele II al cugino Borbone di Napoli (Francesco II) nel 1859

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