Finalità di questo Blog

Lo scopo di questo Blog "150° Unità d'Italia" è quello di raccogliere tutte le informazioni relative all'evento, e denunciare il tentativo di strumentalizzare la Storia ai fini anti italiani, così come denunciare l'impegno Istituzionale nel far passare questo importante traguardo il più inosservato possibile.

venerdì 21 agosto 2009

Introduzione

Introduzione

Volendo riprendere ed ampliare i motivi che mi hanno portato ad aprire e gestire questo spazio sul Web, tutto dedicato all’evento del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, direi che il principale è ormai il sempre più possibile e vicino smembramento dell’unità stessa del Paese, ad opera di forze politiche ed economiche interessate alla secessione di parti del territorio di sovranità italiana.
Lo spirito che permea nella società italiana e nei componenti del governo infatti, su questo importante traguardo nazionale, non ci piace e lascia trasparire nella migliore delle ipotesi un quasi completo disinteresse istituzionale.

A Coazze, paesino in provincia di Torino in Val Sangone, sul campanile della Chiesa parrocchiale c’è scritto ben visibile “Ognuno a suo modo” !
Se questa scritta rende felici coloro che credono nel motto della Lega Nord “padroni a casa nostra” quale panacea ai mali odierni, ed alle difficoltà della società italiana, risulta invece essere soltanto l’anticamera del caos e dell’anarchia, nella quale sguazzeranno sempre più i furbi ed i prepotenti !

E’ in quest’ottica personalmente, trovo molto sgradevole l’insegnamento a scuola dei dialetti - che si tenta di far passare per lingua in più parti d’Italia - soprattutto considerando l’alta percentuale di extracomunitari o di cittadini italiani non autoctoni ormai presenti a tutte le latitudini del nostro Paese.
Sarebbe forse prioritario insistere ulteriormente sul corretto insegnamento ed utilizzo della lingua Italiana - sempre più “invaso” dalle brutture anglosassoni - per tutti, Italiani e non italiani che studiano in Italia.
A tal proposito ho espresso meglio questo concetto in un articolo pubblicato su giornale in linea di Salvatore Viglia Politicamentecorretto.com dal titolo : “Dialetti : Non ridiamoci sopra !” in data 18.08.2009° seguito delle proposte estive del Sen. Bossi.
Detto questo, è opportuno rilevare che in Italia, sentir parlare di antiche radici, oppure di tradizioni e consuetudini locali millenarie che si vuole far risalire a prima dell’epoca latina, è diventata negli ultimi 20 anni norma. Tutto ciò, in un carosello continuo sufficiente a far dimenticare nei cittadini più sprovveduti le ben più concrete e oggettive tradizioni Latine e quindi ITALICHE.
Intendiamoci, essendo residente in provincia di Biella, non voglio dire che dobbiamo dimenticare la ricetta della “Polenta Concia” ,

La Storia e le consuetudini locali sono e devono sicuramente essere integrative ma ritengo che non possa essere “sostitutiva” di quella Italiana che ci unisce !

La scuola pubblica su questo argomento non dovrebbe quindi assecondare linee di pensiero ed insegnamenti di materie particolaristiche, tendenti a creare strumento di distinzione nella globalità della società italiana.
Il suo compito fondamentale dovrebbe essere tramandare e/o insegnare soprattutto la storia Unitaria del nostro Paese, tendente a costruire una società unita nel rispetto come era magistralmente descritto da Edmondo De Amicis nella sua immortale opera “Cuore” !

Fatta questa premessa e sullo sfondo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia del 2011, ritengo sia il caso di sottolineare :

1) L’ importanza della Storia - insegnamento

2) L’uso politico della Storia - dal dopoguerra in avanti

3) I rischi che corrono i cittadini - quando la Storia viene ignorata o falsificata

Per evidenziare e sviluppare al meglio questi argomenti, ci serviremo di ogni supporto documentale riusciremo a trovare sull’argomento, quali articoli di giornale, brani di libri, lettere, fotografie e quant’altro servirà allo scopo, per informare e mettere in guardia i lettori, con termine ultimo la fine dell’anno 2011 !

Questo sarà quindi il mio contributo personale alla mia Patria, e resterà testimonianza disponibile ai mie Figli, che non avendo oggi un’età sufficiente a comprendere l’importanza dell’argomento, potranno farsi un’idea in futuro di ciò che il Nostro Paese è stato, ed è diventato !

L’avevo promesso loro in data 23 marzo 2009, con una lettera pubblicata sul Blog “Opinioni Monarchiche” dal titolo “Lettera ad un Figliolo italiano”

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