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venerdì 21 agosto 2009

Via il simbolo della repubblica italiana dalle pagelle a Bolzano

Via il simbolo della repubblica italiana dalle pagelle a Bolzano

di Roberto Tomasi
Bolzano. Ha suscitato molte polemiche la decisione della provincia di Bolzano sulla base della quale gli studenti avranno un titolo di studio dai connotati prettamente locali. E tante sono state le polemiche che l'assessore alla scuola in lingua italiana Christian Tommasini ha annunciato in serata che la delibera potrebbe essere ritirata, probabilmente lunedì prossimo: "Si è trattato di un errore - ha detto - soprattutto in un periodo come questo, già abbastanza carico di tensioni etniche. Le questioni relative ai simboli rischiano solamente di avvelenare il clima di pacifica convivenza".Il governatore Svp Luis Durnwalder ha parlato di "scelta politicamente inopportuna", annunciando anche lui un possibile ripensamento che, però, probabilmente non potrà esservi quest'anno, visto che la chiusura è ormai alle porte. La decisione sul simbolo era stata presa con il parere unanime dei sovrintendenti, ed era poi passata in giunta tra decine di altre delibere. I sovrintendenti in Alto Adige sono tre, quello italiano, quello tedesco e quello ladino, visto che le scuole qui sono tre, una per ognuno dei tre gruppi linguistici riconosciuti e tutelati dallo statuto d'autonomia del quale spesso sono indicate come uno dei fiori all'occhiello. Dopo la serie di polemiche degli ultimi giorni che sfocerà giovedì in una visita del ministro Roberto Maroni che ha convocato a Bolzano un 'tavolo della convivenza', un altro problema è dunque finito sul tavolo del governatore Durnwalder, che precisa: "Sul piano squisitamente giuridico la decisione è corretta". Bolzano, infatti, dal 1972 ha competenza secondaria in materia di pubblica istruzione e, "come sulle facciate delle scuole c'é il simbolo della Provincia autonoma, così - ha detto il governatore - quest'anno sarà anche sulle pagelle". Luigi Berlinguer (Pd), già ministro della pubblica istruzione, ha ammonito "a fare attenzione a non danneggiare gli studenti" che all'estero potrebbero essere svantaggiati da un diploma made in Suedtirol. Salomonicamente, Berlinguer ha proposto che sulle pagelle compaia il simbolo dell'Ue. Unanime la posizione del Pdl, con il deputato Giorgio Holzmann ad accusare le autorità scolastiche di avere provocato "gravi danni" e con il coordinatore e padre storico della destra Pietro Mitolo, 87 anni, ad affermare in modo lapidario: "A Bolzano c'é ancora chi deve digerire il quattro novembre del '18'', vale a dire la data in cui l'Alto Adige è passato all'Italia. Sarcastico, infine, il commento della passionaria separatista Eva Klotz: "In realtà - ha detto la consigliera provinciale di Suedtirol Freiheit (Libertà per l'Alto Adige) - si tratta soltanto un'illusione ottica. Non comprendo perché vi sia chi si fa venire il mal di pancia per una questione come questa. Anche se non vi sarà il simbolo, rimarranno pur sempre i contenuti centralisti nei programmi della scuola locale. E certo non si può dire che l'Italia dia segno di voler applicare il federalismo".

da : Agenzia ANSA - Luglio 2009

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