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Lo scopo di questo Blog "150° Unità d'Italia" è quello di raccogliere tutte le informazioni relative all'evento, e denunciare il tentativo di strumentalizzare la Storia ai fini anti italiani, così come denunciare l'impegno Istituzionale nel far passare questo importante traguardo il più inosservato possibile.

giovedì 2 dicembre 2010

"1861" Senza dimenticare Re Vittorio Emanuele II

“1861” Senza dimenticare Re Vittorio Emanuele II

In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della proclamazione del Regno d'Italia, le Scuderie del Quirinale presentano una grande mostra per illustrare come la pittura italiana abbia
rappresentato gli eventi che tra il 1859 e il 1861 portarono l’Italia alla conquista dell'indipendenza e dell'unità nazionale.


L'esposizione presenta le opere dei maggiori artisti dell'epoca (tra i quali Francesco Hayez, Giuseppe Molteni, Domenico e Gerolamo Induno, Eleuterio Pagliano, Federico Faruffini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Odoardo Borrani, Michele Cammarano e Giuseppe Sciuti) ed evidenzia come la loro lettura degli accadimenti di quegli anni abbia privilegiato una commossa rappresentazione dell'adesione popolare a dispetto di una più scontata e retorica celebrazione. Saranno messi a confronto, per la prima volta, i monumentali dipinti di Giovanni Fattori e Gerolamo Induno, per mettere in luce come entrambi gli artisti, pur con linguaggi diversi, ambissero al medesimo obiettivo: rappresentare le fondamentali battaglie per la conquista dell'Unità spostando l'attenzione dagli aspetti militari a quelli ideali e popolari.
In mostra è possibile ammirare il celebre La Battaglia della Cernaia di Gerolamo Induno che partecipò personalmente alla Spedizione di Crimea ed alla famosa battaglia che immortalò sulla tela in un'opera che costituirà un modello per tutta la pittura del periodo. Tra i più conosciuti artisti dell'epoca, Giovanni Fattori, invece, non partecipò direttamente alla II Guerra d'Indipendenza ma seppe rendere, forse più di ogni altro, la dimensione epica del nostro Risorgimento realizzando capolavori artisticamente assimilabili alle più belle pagine del Tolstoj di Guerra e Pace.
Nelle opere dei lombardi Eleuterio Pagliano e Federico Faruffini come in quelle del napoletano Michele Cammarano si potrà ammirare, poi, quel rivoluzionario e impressionante realismo che ispirò l'immaginario cinematografico di registi come Blasetti e Visconti che proprio al racconto del Risorgimento dedicarono alcuni loro capolavori. Quindi, il racconto di alcuni degli anni e delle vicende più importanti della nostra storia, i fatti del 1848, indispensabile premessa per capire le vicende dal 1859 al 1861, il mito delle Cinque giornate di Milano e quello di “Roma ferita al cuore”, la partecipazione popolare e l'epica della storia nelle opere di Hayez, Molteni, Induno. E ancora, lo spirito popolare dell'epopea dei Mille, il mito delle camice rosse e la figura di Garibaldi interpretati da Fattori, Gerolamo Induno, Filippo Liardo ed Umberto Coromaldi. Con le delusioni di Villafranca e di Aspromonte, drammaticamente restituiteci dai capolavori di Domenico e Gerolamo Induno, la mostra si avvia a conclusione. Il tragico dipinto del Fattori, Lo staffato, è l'opera emblematica di questo periodo, il simbolo delle riflessioni e delle inquietudini che caratterizzarono quegli anni, forse, come è stato da più parti definito, il più vero e antiretorico monumento ai caduti delle guerre risorgimentali.
Nel progetto espositivo mancava solo... Re Vittorio Emanuele II, fondatore del Regno d’Italia !
Del fatto si è reso subito conto, con amarezza, il Prof. Avv. Emmanuele Emanuele Barone di Culcasi, Presidente Emerito della Consulta dei Senatori del Regno e Presidente delle Scuderie del Quirinale.
Solo grazie al suo tempestivo intervento, sono state inserite due opere importanti. La prima è una scultura di Lio Gangeri (1844-1913), che rappresenta Vittorio Emanuele II in uniforme militare con il collare dell’Annunziata, 1877, marmo bianco, cm. 105x82x42, gentilmente concessa dal Palazzo del Quirinale.
La seconda è il quadro di Attilio Scifoni (1841-84), Vittorio Emanuele II in Campidoglio, 1871, olio su tela, cm. 349x257, proveniente dalla Galleria dell’Archivio Centrale dello Stato.
Le opere non erano presenti nel programma della mostra e pertanto non sono reperibili nel catalogo “1861”, poiché i curatori non avevano ritenuto opportuno inserirle, trascurando così il ruolo fondamentale di Casa Savoia nella realizzazione dell’Unità d’Italia.

Tratto da : Tricolore Agenzia Stampa No. 5239 - 27 Ottobre 2010

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