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Lo scopo di questo Blog "150° Unità d'Italia" è quello di raccogliere tutte le informazioni relative all'evento, e denunciare il tentativo di strumentalizzare la Storia ai fini anti italiani, così come denunciare l'impegno Istituzionale nel far passare questo importante traguardo il più inosservato possibile.

martedì 30 novembre 2010

Per la verità storica sul Risorgimento attuato da Casa Savoia

Per la verità storica sul Risorgimento attuato da Casa Savoia

Gentile dottor Abate,
leggo il Suo articolo di quest’oggi sul Corriere del Mezzogiorno a titolo: “Teano e Vairano, guerra di celebrazioni” e non posso che condividere la Sua tesi che un convegno sulla “disunità” delle due città che si contendono da 150 anni lo Storico Incontro deve ancora organizzarsi!


Le due comunità dell’Alto Casertano si sono sempre contese la “paternità” di tale avvenimento che sancì l’unione della Penisola al termine del glorioso e tribolato processo risorgimentale che in molti, oggi, tentano di demolire con tesi assurde, più volte denunciate dalla scrivente con prove e dati inconfutabili e non con slogan che “scimmiottano” un leghismo d’annata. Moltissimi comitati sono sorti negli ultimi anni con l’appoggio delle varie civiche amministrazioni che si sono succedute a Teano e Vairano, per fare cosa? Dai nomi degli illustri invitati che parteciperanno nei prossimi giorni in un centro e nell’altro, notiamo politici, storici, giornalisti, sindacalisti, umoristi ecc., i quali abbiamo il timore giungeranno per “processare” il Risorgimento ed i suoi protagonisti.
Come più volte abbiamo affermato è indubbio che tale epopea abbia avuto delle “ombre” che è giusto valutarle alla luce di nuovi documenti, carteggi. Ciò tuttavia non deve in nessun modo far dimenticare che il brigantaggio del quale oggi si parla tanto, della stessa camorra, dell’arretratezza delle nostre contrade, esistevano già prima del 1860 ed il Regno dei Borbone, dei tanti primati, fu anche lo Stato che negò una carta costituzionale, che esiliò e condannò al carcere, al patibolo, intere classi dirigenti ed intellettuali, che si ben guardò dopo la prima ferrovia (Napoli-Portici) di costruire altre strade ferrate nel resto del Paese per paura che esse potessero facilitare sommosse o rivolte; ove erano assenti collegamenti stradali degni di questo nome in Calabria, Sicilia, ove l’istruzione era affidata al clero con l’analfabetismo che raggiungeva il 95%, ove nel 1848 nonostante l’appello di molti patrioti italiani, re Ferdinando II si rifiutò di porsi a capo del movimento nazionale che invece raccolse Casa Savoia ed il Regno di Sardegna, unico Stato che conservò sempre una Carta Costituzionale (lo Statuto Albertino) e potrei continuare ancora!
Concludo constatando che ancora una volta le Istituzioni tentano di cancellare l’operato della Monarchia, non invitando, che io sappia, nessun rappresentante di questa Famiglia, i Savoia, senza la quale né Garibaldi, né Cavour, né lo stesso Mazzini e tanti altri Padri della Patria, non avrebbero potuto agire, chi militarmente, politicamente, diplomaticamente chi con la propria ideologia, per costruire in pochi anni quella vera rivoluzione, non solo politica, ma soprattutto sociale, civica, economica, che porterà poi il 17 marzo 1861 alla proclamazione del Regno d’Italia.
“Un’espressione geografica”, un “Paese di morti”, come veniva definita la nostra Penisola nell’Ottocento, dimostrò al mondo interno come tutti uniti, con i sacrifici di tanti uomini e donne, giovani e meno giovani, potesse arrivare a quell’Unità tanto agognata da secoli. Il nostro cammino unitario non è ancora finito e speriamo che le celebrazioni ed i convegni imminenti a Teano come a Vairano non seguano la tendenza del momento a demonizzare quanto di buono i nostri padri attuarono contro tutti e tutti!

Viva l’Italia! Viva il Risorgimento!

Giuseppe Polito
Direttore delle Biblioteca storica Regina Margherita di Pietramelara (CE)
Il Corriere del Mezzogiorno, 19 ottobre 2010

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