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Lo scopo di questo Blog "150° Unità d'Italia" è quello di raccogliere tutte le informazioni relative all'evento, e denunciare il tentativo di strumentalizzare la Storia ai fini anti italiani, così come denunciare l'impegno Istituzionale nel far passare questo importante traguardo il più inosservato possibile.

mercoledì 4 maggio 2011

Lettera a "Il Biellese" - Ebrei e Risorgimento

Desideravo complimentarmi con “Il Biellese” in quanto, in occasione del 150° anniversario della proclamazione del Regno d’Italia, la proposizione di una piccola rubrica settimanale dispensatrice di utilissime perle di storia nazionale è davvero una bella iniziativa.
Qualche volta gli argomenti proposti esulano forse il periodo in commemorazione, proponendo fatti e personaggi posteriori, ma resta comunque un “appuntamento” valido che leggo con piacere ad ogni numero.
Per valorizzare ciò, è mio desiderio poter completare per correttezza storica, l’ultimo articoletto a cura della Biblioteca Civica di Biella pubblicato martedì 3 maggio 2011.
L’argomento ebrei e Risorgimento ultimo trattato infatti, per la sua importanza, merita secondo il mio parere d’essere completato.


Confermo certamente la partecipazione della comunità ebraica al fenomeno risorgimentale, anzi per correttezza occorrerebbe valutarla maggiormente in funzione del loro esiguo numero in rapporto a quanto fatto soprattutto finanziariamente, ma è altresì importante ricordare oggi, che ciò, fu reso pienamente possibile solo e soltanto dall’operato di Carlo Alberto di Savoia, Re di Sardegna, che completando il quadro delle concessioni religiose rese a tutti gli acattolici del suo Regno, volle, dal campo di Voghera - già in guerra contro l’Austria - il 29 marzo 1848, firmare il Decreto col quale concedeva tutti i diritti agli ebrei come già fatto in data 17 febbraio di quello stesso anno in favore della comunità valdese.
Quest’atto epocale - uno dei primi in Europa e primo in Italia con Legge di Stato - permise agli ebrei di valorizzare le proprie capacità in ogni settore della vita sociale, civile e militare. Cavour ad esempio - il Conte Camillo Benso - volle testimoniare con i fatti questa “apertura”, scegliendo d’essere affiancato da allora da un segretario personale ebreo.
Quando, falliti ovunque i moti rivoluzionari del ‘48, tutti i Governi pre-unitari, revocarono quanto erano stati costretti a concedere, adottando pesanti sistemi di repressione, solo in Piemonte, Casa Savoia ben rappresentata da Vittorio Emanuele II, mantenne puntigliosamente le concessioni date, permettendo che l’emancipazione degli ebrei proseguisse sicura negli anni dell’unificazione, mano a mano che le province italiane venivano a trovarsi “garantite” dall’estensione della carta costituzionale Albertina (Statuto Albertino).
A testimonianza dell’importanza di questo “passaggio” storico, che non può oggi essere taciuto, resta la gratitudine espressa al tempo dai “sudditi Sardi” di religione ebraica della comunità di Torino - quella maggiormente rappresentativa - che venuti a conoscenza della morte in esilio di Re Carlo Alberto nel 1849, vollero in segno di lutto ricordarlo, laccando di nero un armadio della Sinagoga di Torino.

Alberto Conterio
Alleanza Monarchica - Stella e Corona

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