Finalità di questo Blog

Lo scopo di questo Blog "150° Unità d'Italia" è quello di raccogliere tutte le informazioni relative all'evento, e denunciare il tentativo di strumentalizzare la Storia ai fini anti italiani, così come denunciare l'impegno Istituzionale nel far passare questo importante traguardo il più inosservato possibile.

sabato 14 luglio 2012

Unita' d'Italia: Torino, al Consiglio comunale la 'Targa della pace


Unita' d'Italia:
Torino, al Consiglio comunale la 'Targa della pace

13 luglio 2012

Torino, 13 lug. - (Adnkronos) - Il presidente della Sala Rossa, Giovanni Maria Ferraris, ricevera'lunedi'a palazzo Civico il premio 'Targa della Pace' conferito al Consiglio comunale di Torino. Il riconoscimento, istituito dall"Associazione internazionale regina Elena onlus', presieduta dal Principe Sergio di Jugoslavia, vuole essere un sigillo finale alla conclusione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unita' d'Italia.


La Targa della pace e' nata nel 2007 in occasione di un appello alla pace lanciato ai capi di stato di tutto il mondo da Sergio di Jugoslavia. In quell'occasione la targa fu apposta alle pareti del rifugio capanna Regina Margherita, su una delle cime piu' alte del Monte Rosa.

Negli anni successivi la Targa della pace e' stata conferita a capi di stato personalita' ed enti di tutto il mondo tra cui il Papa Bendetto XVI, il principe Alberto di Monaco, il Senato della Repubblica italiana, la Camera dei Deputati, la Citta' di Santena (in memoria di Camillo Benso Conte di Cavour).

Tratto da : Libero

giovedì 29 dicembre 2011

150° Anniversario della Proclamazione del Regno d’Italia

150° Anniversario della Proclamazione del Regno d’Italia


Terminato l’anno 2011, chiuderemo il presente Blog come era nelle nostre intenzioni, che, nato in Agosto del 2009, aveva lo scopo di raccogliere quanto possibile ed interessante circa l’importante anniversario del 150 ° della proclamazione del Regno d’Italia.
Esso rimarrà comunque aperto alla lettura, ma non più aggiornato se non eccezionalmente.

Dobbiamo scrivere che è stato un notevole successo divulgativo, totalizzando in 16 mesi, più di 20.000 visite con oltre 38.000 pagine lette. Soltanto a cavallo della settimana del 17 marzo 2011, festa nazionale, abbiamo avuto un picco di interesse di circa 2.500 visite con 4.500 pagine lette ! 

Il nostro rammarico semmai, va alle celebrazioni stesse, che non hanno smentito le nostre più pessimistiche previsioni sull’argomento.


Il 150° Anniversario dell’Unità Italiana infatti, falsificando la storia sin dal “titolo”, che vide l’Unità italiana raggiunta soltanto nel 1918 al termine della grande guerra, ben 57 anni dopo, il regime repubblicano attuale ha voluto allontanare forse per sempre lo il peso, l’ingombro e il terrore di dover ricordare l’operato e la gloria della Dinastia che l’Italia creò 150 anni fa, riunendo sotto la propria bandiera gli stati regionali precedenti. Casa Savoia.
Nessun erede di questa dinastia è stato ufficialmente invitato ad uno dei numerosi appuntamenti approntati dalle istituzioni, così come i Sovrani e le Sovrane ancora sepolti in terra straniera hanno potuto prendere il posto che gli spetta al Pantheon di Roma.
È stato così compiuto l’ultimo distacco, quello definitivo, tra l’attuale Italia degli scandali e delle crisi di valore, dall’Italia sacra della nostra gloriosa storia secolare, Il prossimo appuntamento infatti, il prossimo anno, tra 10 o tra 50 soprattutto, potrà “contare” esclusivamente su una popolazione “ripulita”, ignorante, non informata o peggio mal informata, che riconoscerà nell’Italia repubblicana, l’unica Italia che ha sempre conosciuto.

Personalmente è per me una grande sconfitta, peraltro prevista nel momento stesso in cui decisi di scendere in campo per combattere questo malcostume, ma sono orgoglioso d’essermi battuto al massimo delle mie possibilità, per lasciare almeno nei miei giovani figli un segno. Questo segno potrebbe un giorno riaffiorare nella loro memoria, e germogliare ! Speriamo davvero !!!

Cosa dire delle “molteplici”quanto disarticolate manifestazioni approntate su tutto il territorio nazionale ? Come abbiamo già scritto sopra, nessuno degli appuntamenti nazionali, ha visto la partecipazione ufficiale di un rappresentante di Casa Savoia, così come le Istituzioni stesse hanno preferito attendere in latitanza fino al 2010 inoltrato l’inizio delle manifestazioni stesse.
Queste infatti sono iniziate soltanto in concomitanza del 150° anniversario della partenza dei garibaldini da Quarto nel maggio del 2010. Certo dovendo occultare l’impegno ed i meriti di un piccolo Re Sabaudo,.non si poteva avviare prima il processo dei festeggiamenti, ricordando al popolo italiano i fatti del 1859 !
Meglio sono andate le decine di manifestazioni locali, soprattutto quelle delle località più piccine e radicate nelle loro tradizioni, come nel meridione del nostro Paese, che hanno tenuto in debito conto la storia, non il politicamentecorretto in voga oggi.
I generale però, nulla di istruttivo o utile a creare una forte identità nazionale. Comunque si cerchi di valutare questa vergogna, pro o contro l’Italia unificata, pro o contro la monarchia Sabauda unificatrice, ci ha rimesso soltanto la storia del nostro Paese, e quindi il peso dei valori nazionali che ogni giorno, ognuno di noi porta per il mondo quale bagaglio personale.

Male poi, anzi molto male, noi del mondo monarchico strettamente delimitato. Non siamo riusciti ad organizzare nulla che, anche per un solo giorno abbia richiamato a livello nazionale, l’attenzione dei media su di noi e la causa che abbiamo a cuore : La monarchia !

Dabbenaggini quali la questione dinastica agitata da gruppi e gruppuscoli, immobilismo generale e altre antiche gelosie interne all’ormai ristrettissimo gruppo di “fedeli” monarchici italiani hanno impedito una apparenza di unità, di fronte comune, nel momento migliore per tornare a proporci ad un popolo, che ormai, non solo non ci ricorda più, ma che, in massima parte, non sa neppure che siamo esistiti.

A fronte di questo, appare davvero ininfluente l’impegno che molti di noi continuano a profondere nella causa, e viene da chiedersi perché si continui a giocare una partita senza speranza apparente, persa diversi decenni fa, quando ancora avevamo un Re, ma già l’avevamo lasciato solo in preda ai nostri egoismi e interessi meschini !

Difficile dare una spiegazione a tanta miopia.
La bella medaglia proposta dall’amico Franco Ceccarelli e realizzata in extremis da alcune organizzazioni monarchiche riunite (Allenaza Monarchica, Movimento Monarchico Italiano e Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon) ad esempio, sono però una risposta chiara dell’evidenza che, un buon lavoro tendente ad aggregare, non può che portare ad un buon risultato, così come l’encomiabile iniziativa di divulgazione di “Monarchici in Rete” dell’Amico Roberto Tomao.
Cosa avremmo potuto fare e dimostrare quest’anno se avessimo lavorato tutti sullo stesso spartito ?
A nostri posteri, l’ardua sentenza !

Ai lettori di questo sito, i nostri migliori auguri per l’anno che verrà, così come i nostri migliori auguri alla nostra povera Patria, nella speranza che possa sopravvivere ancora, testimoniando nel mondo nonostante questa repubblica, la storia, la cultura, e la civiltà del nostro popolo !
Grazie.

29 dicembre 2011
Alberto Conterio

domenica 9 ottobre 2011

Madame Angela Pellicciari demasquee

Madame Angela Pellicciari demasquee
Smascherata la posizione di falsa revisione storica di Angela Pellicciari.

8 ottobre 2011

Abbiamo esattamente riportato il riferimento, in francese, così come pubblicato in occasione della presentazione di un libro di Alexandre Dumas, assai interessante. 
L'autore narra avvenimenti e situazioni vissute in prima persona, tra il 1860 e il 1863, quando si trovava a Napoli, nel momento storico di passaggio tra il regime borbonico, l'arrivo di Garibaldi e l'unione del Sud al Regno d'Italia. Dumas fu nominato responsabile delle attività culturali del governo provvisorio e creò anche un giornale: L'INDIPENDENTE. 


La presentazione di questo libro, dal titolo forte (La camorra ed altre notizie sul brigantaggio Edizioni La Librairie Vuibert, 416 p., 19 Euro, acquistabile presso le librerie francesi)  è il risultato di una serie di manoscritti inediti, in italiano e in francese,  trovati per caso.
Ne è scaturito un interessante libro-documento presentato, a Nizza, dal gruppo "Antica Contea di Nizza". Nell'occasione si è fatto riferimento a tale Angela Pellicciari che ha pubblicato, con la Casa Editrice Ares di Milano, due libretti che non hanno nulla a che vedere con una seria revisione storica di fatti e avvenimenti che possono riguardare  il nostro Risorgimento Nazionale.
In effetti la nostra disinvolta autrice si è semplicemente lanciata nello sport nazionale più di moda:  sputare ingiurie nei confronti di Casa Savoia, del Piemonte Sabaudo e della Monarchia.
Dai suoi scritti emergono affermazioni unilaterali, senza prove, che riguardano soprattutto la provocatoria iniziativa di rappresentare il reame di Napoli come uno stato ideale: colto, pacifico, ricco, senza problemi ed attaccato dalle "orde" piemontesi che lo avrebbero  ridotto ad una landa desolata. La realtà è ben diversa. Dagli scritti inediti di Alexandre Dumas emerge come il brigantaggio e la camorra esistessero  sin dai tempi dei  Borbone che, anzi,  avevano ben inserito queste due realtà nell'organizzazione dello Stato.
Testimonia e scrive Alexandre Dumas: "Il Re Ferdinando II era il vero capo della camorra. Sotto il suo Regno, tutti rubavano. Il Re Borbone lasciava rubare e lui stesso dava l'esempio, in certi casi, rubando a piene mani".  Era presente alla manifestazione l'Avv. Massimo Mallucci, Segretario Nazionale di Alleanza Monarchica, che ha dovuto, purtroppo denunciare come, in Italia, siano stati dati spazi e patrocinii ufficiali a questa disinvolta signora che, tra l'altro, durante le sue rappresentazioni non ammette confronti di idee.
Purtroppo, nel corso di questo anno, tale persona, che proviene dall'estremismo della sinistra sessantottina,  è stata sostenuta da movimenti  cattolici come Comunione e Liberazione e i Neo Catecumenali, ottenendo patrocinii da "Curie Vescovili" nonchè da società che si fregiano del titolo di "Ente Morale", ottenuto durante il periodo del Regno d'Italia, come la Società Economica di Chiavari.

sabato 17 settembre 2011

Il debito pubblico alla proclamazione del Regno D’Italia


150° Anniversario
Il debito pubblico alla proclamazione del Regno D’Italia
Nel 1861 venne gestito con lungimiranza

di Maurizio Lupo
5 luglio 2011

Venerdì 5 luglio 1861 il Senato, su proposta del ministro delle Finanze Pietro Bastogi, approva con 68 voti favorevoli e 4 contrari l’istituzione del «Gran Libro del debito pubblico del Regno d’Italia». Riunirà i debiti pubblici di tutti gli stati pre unitari.
La Camera completerà l’iter di approvazione il 10 luglio. A questa legge farà seguito, il 4 agosto 1861, quella «di unificazione dei Debiti pubblici d’Italia». Assommano a 2.400 milioni di lire, pari a oltre 10 miliardi e mezzo di euro odierni.
Lo Stato con maggiore debito pubblico era il Regno di Sardegna, con 1.300 milioni, spesi in opere strutturali e in spese militari necessarie alle imprese risorgimentali.
Il Regno delle Due Sicilie si presenta con 730 milioni di debito pubblico: 520 delle province napoletane e 210 di quelle siciliane.
Segue il Granducato di Toscana, con 140 milioni. La Lombardia ne ha 150, le province pontificie annesse ne hanno in tutto 31: 19 milioni la Romagna, 7 l’Umbria e 5 le Marche. Il Ducato di Modena entra in Italia con 18 milioni di debiti e quello di Parma con 12. Con questa contabilità in mano il governo di Ricasoli deve pianificare il domani. Ha deciso di seguire la rotta tracciata da Cavour. La neonata Italia insisterà nelle spese strutturali. Spenderà per realizzare tratte ferroviarie e rafforzerà esercito e marina.
Diventeranno le colonne per unire il Paese e tutelare la sua sicurezza e indipendenza.

Tratto da : http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/blog/hrubrica.asp?ID_blog=332


Osservazioni

Questo articolo di Maurizio Lupo, per certi versi è davvero illuminante. Intanto stabilisce che anche la peggiore politica pre unitaria in Italia, non era riuscita ad accumulare il debito imponente che ha “prodotto” la repubblica italiana negli ultimi 30 anni, poi serve a zittire una volta per tutte alcuni pseudo intellettuali del sud, definiti duosiciliani, che vorrebbero ricchissimo il Regno loro, depredato per sanare i debiti altrui. Ci sembra evidente infatti che un debito di 730 milioni di lire per un Paese che negli stessi anni, non aveva speso un centesimo in infrastrutture e non aveva dovuto pagare nessun costo di guerra, fosse un debito enorme e scandaloso, altro che potenza mondiale !