Finalità di questo Blog

Lo scopo di questo Blog "150° Unità d'Italia" è quello di raccogliere tutte le informazioni relative all'evento, e denunciare il tentativo di strumentalizzare la Storia ai fini anti italiani, così come denunciare l'impegno Istituzionale nel far passare questo importante traguardo il più inosservato possibile.

venerdì 6 settembre 2013

Museo del Rrisorgimento - Torino



Museo del Rrisorgimento - Torino

Sabato 24 agosto 2013, ho dedicato la giornata alla Storia, recandomi a visitare con i miei figli il Museo del Risorgimento a Torino.
Il periodo di ferie concessomi dal mio lavoro, cerco infatti di sfruttarlo anche per far conoscere la meravigliosa Storia della nostra Patria ai figli.
Anticipo che a scuola, e sarebbe il caso di scrivere “Squola” proprio con la Q, certe visite e certi appuntamenti vengono completamente disattesi o dimenticati, tanto che i miei figli (di 10 e 14 anni quasi) non hanno ancora nessuna nozione dell’importante periodo storico risorgimentale. Quindi la visita estiva ad uno di questi musei, monumenti o esposizione diventano un’occasione istruttiva, ben gradita anche e quindi organizzata da me, con scrupolo. Il Museo del Risorgimento di Torino infatti è l’Unico a valenza Nazionale…
Torino si presenta sempre bella… amo posteggiare l’auto nel parcheggio ubicato dietro la Gran Madre, salutare il monumento a Vittorio Emanuele Re di Sardegna (tratto al momento di rientrare in città dopo il trasferimento a Cagliari a causa dell’occupazione francese del Regno di terraferma) e attraversare il Po dal ponte che immette direttamente sulla magnifica Piazza Vittorio Veneto. Da quel punto d’osservazione, la visuale, spazia attraverso la Via Po, fino a Piazza Castello, con un colpo d’occhio mozzafiato. La passeggiata a piedi fino a Palazzo Carignano attraverso la stessa Via Po e Via Carlo Alberto ci porta sulla piazza antistante la Biblioteca Nazionale, alle spalle di Palazzo Carignano (entrata posteriore) sede del Museo.


Le premesse sul nuovo allestimento del Museo, adottata per il 150° Anniversario della Proclamazione del Regno d’Itala avvenuta nel 2011 e pubblicizzata sul sito web apposito, mi incuriosivano e mi intimorivano contemporaneamente… a pensar male, diceva Andreotti, si fa certamente peccato, ma il più delle volte ci si azzecca. Infatti, fin dall’ingresso, la predominanza dei richiami a Garibaldi, Mazzini e ai movimenti di carattere repubblicano è chiaramente evidente. In una delle prime sale poi, dedicata a incensare la magnificenza della rivoluzione francese, i visitatori potevano usufruire di un videodocumentario sull’argomento, in cui la faziosità dell’esposizione era seconda solo alla mole di inesattezze e mancanze storiche. Chiaramente nessun accenno al pogrom della Vandea, alle rivolte parigine in favore del legittimo sovrano e alle violenze inaudite impiegate sul popolo francese per sedare queste “risolte”. Tornando alla penisola nostra, silenzio assoluto sulle insorgenze antifrancesi, avvenute pressoché uniformemente sull’intero territorio italiano. Ma pazienza… passiamo oltre!
Appena accennati i riferimenti alle grandi battaglie del 1848-49 e 1859, che fecero il Risorgimento, per lasciare “chiaramente” maggior spazio all’impresa garibaldina del 1860. Nulla da dire in proposito, Garibaldi vale un monumento in ogni città non per nulla, ma mi sarei aspettato un maggior rispetto per il tanto sangue versato dai sardo piemontesi in uniforme regolare, in favore della Patria!
Inutile poi cercare un encomio anche superficiale al coraggio di Carlo Alberto in favore della causa italica, di Vittorio Emanuele a Custozza nel 1848, a Fedinando di Savoia a Novara nel 1849, ancora all’audacia di Re Vittorio Emanuele durante la campagna del 1859 o alla gloria di Umberto nel quadrato di Villafranca nel 1866… impossibile! Questa repubblica non è capace di atti di stile disinteressato, cos’ì le brave marionette che recitano per lei!

Qualche divisa militare, pochissime armi esposte, alcuni bei vestiti femminili dell’epoca e alcuni capolavori di pittura “militare” raffiguranti le gesta più famose, ripetutamente riprodotti su libri e pubblicazioni inerenti l’argomento da decenni. Stop!
Se non fosse per la possibilità di poter ammirare la sala originale del Parlamento Subalpino in qui si svolsero i dibattiti per la promulgazione di Leggi importantissime quali la Legge Rattizzi ad esempio, la visita non varrebbe neppure il costo del biglietto d’ingresso, per quanto basso sia.
Anche l’area shop interna appare totalmente disadorna e davvero poco fornita. Pensiamo alle centinaia di libri sull’argomento “Risorgimento” pubblicati solo negli ultimi 2 - 4 anni in concomitanza del centocinquantenario. Nulla di nulla, qualche tazzina, un fazzoletto e poi fazzoletti commemorativo dell’epoca (copia) e soprattutto bandiere zero, neppure piccine piccine. Insomma delusione generale che lascia l’amaro in bocca.
Del resto, occorre fare una critica anche all’aspetto esteriore della stessa città. Il binomio Chiamparino Sindaco e Bresso Presidente della Regione, avevano dato a Torino un’immagine di città turistica con un grado di pulizia e ordine decisamente superiore all’attuale, fiori in ogni angolo ecc. ecc.. La coppia Fassino - Cota non appare assolutamente all’altezza della situazione e del compito, e se la cultura politica e sociale di Cota, non poteva che “produrre” il risultato visibile, ben altra cosa invece faceva supporre la continuità culturale e politica di Fassino.
Evidentemente, in questo caso, è la persona che fa la differenza…

Peccato!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.